Certificazioni ambientali, carta FSC® e processi sostenibili: il futuro è green
Published on 2 January 2020

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Guardare al futuro per eGlue non significa soltanto innovazione tecnologica e crescita, ma anche sostenibilità: il futuro per noi è green, è rispetto per il nostro pianeta, è miglioramento costante di tecnologie e materiali per lasciare ai nostri figli un mondo migliore. Un impegno concreto per noi di eGlue, grazie al quale abbiamo lanciato l’iniziativa per bandire la plastica usa e getta in azienda, abbiamo conseguito certificazioni importanti come la ISO 14001 e FSC® e abbiamo in cantiere altri progetti per migliorare ulteriormente il nostro impatto ambientale. Ne parliamo oggi con Maruska Strada, specialista Qualità e Ambiente.
Maruska, raccontaci qualcosa cosa fa una specialista Qualità e Ambiente e come sei arrivata in eGlue?
Ho studiato all’Università Milano Bicocca per poi approdare a un dottorato di ricerca in psicologia del lavoro e delle organizzazioni alla Leeds University Business School, con un progetto che aveva come tema la promozione della cultura della sostenibilità ambientale in azienda attraverso la conformità. Nel dottorato ho messo a punto un nuovo modo di intendere la certificazione ambientale ISO 14001: da adempimento burocratico, a leva per promuovere comportamenti ecologici in azienda in funzione di una crescita sostenibile. Il mio ruolo in eGlue è in linea con il mio percorso accademico: sono entrata in azienda a febbraio 2017 per occuparmi di compliance a tutto tondo, ma il mio focus è sulla responsabilità ambientale. Mi occupo dell’implementazione e del mantenimento delle certificazioni – su tutte ISO 9001, ISO 14001 e FSC® – degli adempimenti ad esse connessi e di tutte le iniziative volte a migliorare l’impatto ambientale della nostra attività.
Dalla teoria alla pratica dunque. Wow! Hai potuto applicare competenze maturate nel tuo dottorato per il tuo lavoro in eGlue?
Già, è andata proprio così. L’esigenza di conseguire la certificazione ISO 14001 è nata circa tre anni fa – ossia prima del mio ingresso in azienda – per esigenze commerciali legate alla partecipazione ai bandi di gara. È proprio perseguendo questo obiettivo che abbiamo iniziato a vedere i processi produttivi anche da un punto di vista differente: quello del loro impatto ambientale. Un meccanismo virtuoso che ci ha portati a riconoscere gli ambiti nei quali l’azienda inquina di più e mettere in campo misure concrete per la riduzione dell’impatto ambientale. Dal mio ingresso ho lavorato per accompagnare eGlue nel percorso di certificazione e – anche grazie al background accademico – contributo a dare un significato ancora più profondo e ampio a queste iniziative.
La “sensibilità ambientale”, entrata in azienda come conformità normativa, ha conquistato eGlue a tutti i livelli?
Sì, è così. È stata sostenuta innanzi tutto dal nostro CEO Scilla Rinaldo che ha chiesto la formalizzazione di una policy di impatto ambientale sul sito web di eGlue, nella quale definiamo il nostro impegno in favore dell’ambiente. Questo ci portati ad andare molto oltre la semplice conformità normativa, costruendo un percorso proprio di eGlue basato sulla nostra sensibilità. La mia stessa presenza in azienda come persona specializzata proprio nella promozione di cultura dell’ambiente, del rispetto, della sostenibilità all’interno dell’azienda è una prova molto evidente della consapevolezza raggiunta.
Aiutaci a capire cosa significa ridurre l’impatto ambientale: su quali aree dell’azienda avete lavorato? Quali azioni concrete?
eGlue non è solo un provider di servizi digitali, è anche un centro stampa altamente specializzato. Ogni anno stampiamo circa 150 milioni di pagine, utilizzando circa 130 tonnellate di buste e 320 tonnellate di carta. Le nostre stampanti laser e inkjet consumano diverse migliaia di litri di inchiostro e toner, producendo circa 600 litri di rifiuti liquidi (acqua distillata + scarto di inchiostro) e circa 1 tonnellata di cartucce toner da smaltire. Le direttrici di azione sono state: l’implementazione della corretta gestione dei rifiuti – mediante opportuni processi e la formazione continua degli operatori – la prevenzione dell’inquinamento per dispersione accidentale – che oggi vengono stoccati in un deposito temporaneo prima di essere smaltiti – e l’utilizzo esclusivo di carta realizzata con materie prime gestite in modo responsabile. A questi si aggiunge la continua ricerca – insieme a nostri fornitori – di inchiostri e toner ecocompatibili, poco impattanti e facilmente riutilizzabili.
Lo smaltimento di inchiostri e toner è impegnativo già a livello domestico. Figurarsi a livello industriale. Ci spieghi come fate?
In eGlue impieghiamo due tecnologie di stampa: laser e inkjet. Una stampante laser produce toner esauriti, una stampante inkjet cartucce vuote e liquido di lavaggio. Per prima cosa i rifiuti devono essere differenziati e stoccati in modo sicuro nel deposito temporaneo. Ogni rifiuto ha il suo codice CER che specifica la tipologia e la modalità di smaltimento. I toner e le cartucce vengono raccolti in grandi sacchi appositamente costruiti (big bag), il liquido di lavaggio nella cisterna. Per lo smaltimento ci affidiamo a ditte esterne specializzate.
Nel centro stampa utilizzate centinaia di tonnellate di carta all’anno. Come avete affrontato la riduzione dell’impatto ambientale?
La quantità di carta che utilizziamo in un anno è incredibile: per noi è indispensabile che provenga da foreste gestite in modo responsabile. Il passo naturale è stato conseguire la certificazione FSC®. Esistono diverse certificazioni forestali, ma la FSC® è la più conosciuta e riconosciuta, sia a livello business sia dal consumatore. Incarna inoltre un senso ambientale e sociale a cui ci sentiamo particolarmente vicini: le foreste per tutti per sempre. La certificazione FSC® oggi è parte delle policy di eGlue: grazie a essa abbiamo la certezza che la carta utilizzata nel nostro centro stampa abbia origine da foreste controllate e gestite in maniera corretta. Questo ci permette di assicurare la tutela sull’utilizzo della materia prima, identificando un criterio ambientale in fase di acquisto. Recentemente, abbiamo esteso l’acquisto di carta certificata FSC® anche per l’uso ufficio, coprendo finalmente il 100% del nostro fabbisogno.
Come gestite gli scarti del processo di stampa e imbustamento?
La carta è preziosa. Ne siamo consapevoli e facciamo di tutto perché non ne venga sprecato neanche un foglio. Tuttavia, i processi stampa e imbustamento hanno un fisiologico quantitativo di errori: sui nostri volumi sono tonnellate di carta da smaltire all’anno. Per facilitare la raccolta degli scarti all’origine, senza penalizzare la produttività, abbiamo installato nel centro stampa grandi ceste di raccolta e un container con una capacità di 4 tonnellate. Oltre a questo materiale, raccogliamo i frammenti – tramite un sistema di aspirazione pneumatico – e lo scarto delle bobine. I nostri fornitori ci consegnano la carta in bobine del diametro di circa 1 metro. La metratura finale di ciascuna bobina per ragioni tecniche non può essere stampata: carta nuova, dunque, che diventa direttamente rifiuto. Ѐ una situazione che non ci piace per niente, e che abbiamo affrontato in modo creativo. Abbiamo preso contatto con le scuole del nostro territorio per valutare il loro interesse per questa materia prima. Il riscontro ha superato ogni nostra più rosea aspettativa: dal prossimo anno scolastico attiveremo una fornitura regolare integrando l’azione con un intervento all’interno della scuola per spiegare l’importanza del riciclo e dell’utilizzo della carta.
Abbiamo parlato della riduzione della plastica, vorremmo capire quale impatto abbia avuto l’iniziativa sino a oggi.
La nostra azione per diminuire l’utilizzo di plastica in azienda al momento si è svolta su un duplice percorso: quello del film estensibile utilizzato per i bancali e quello delle borracce in Tritan. ll primo ambito ha visto un miglioramento del film estensibile utilizzato per impacchettare i bancali per lo stoccaggio e per la spedizione. L’iniziativa ha avuto origine da un’idea del team acquisti, che ha voluto sostituire la pellicola utilizzata con un nuovo film che riduce del 50% l’utilizzo della plastica, passando da 23 micron a 12 micron di spessore. Riducendo lo spessore, utilizziamo meno plastica per la bancalatura, con un risvolto anche in termini economici, dato che c’è una riduzione del 20% a livello di costo e del 50% del consumo di plastica. Come sapete a ottobre abbiamo installato gli erogatori di acqua e regalato le borracce in Tritan a tutti i dipendenti eGlue. Abbiamo stimato che questa iniziativa abbia evitato il consumo di 13.000 bottigliette di plastica usa e getta. Considerando l’impatto ambientale di un kg di PET, pari a 25 bottiglie da 1,5 litri, la sintesi finale è che con 13.000 bottigliette di plastica noi risparmiamo 371 kg di petrolio e circa 3.145 litri di acqua impiegate per la loro produzione. Un risultato importante, che non tiene conto del costo del trasporto e il costo dello smaltimento finale, non essendo la plastica biodegradabile.
Avete altre iniziative di questo tipo?
Certo. Lato plastica stiamo attualmente lavorando alla sostituzione dei bicchierini di plastica delle macchinette con bicchierini di carta biodegradabile e paletta biodegradabile. A breve implementeremo anche questo step. Inoltre, vogliamo anticipare una normativa futura inserendo nelle macchinette a disposizione in azienda lattine di acqua e le bio-bottle, bottigliette di plastica con un ridotto impatto ambientale. In questo è fondamentale anche il lavoro dei fornitori. Infine, un progetto futuro al quale stiamo pensando è quello dell’efficienza energetica: sia i macchinari di stampa che il data center hanno consumi elevati, e abbiamo iniziato a impostare un piano per la raccolta dei primi dati. Vorremmo vedere se vi sia la possibilità di qualche intervento per rendere più efficiente questo lato dei consumi aziendali, siamo certi ne sentirete parlare molto presto.
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